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COMUNICATO STAMPA

 

SAHARA OCCIDENTALE: UNINTIFADA SOTTO GLI OCCHI DELLONU

 

Roma, 14 marzo 2000.

Da due settimane sono in corso nelle due principali città del Sahara Occidentale occupato, Samara e El Aiun, e in alcune città marocchine manifestazioni di protesta da parte dei sahrawi. Nei territori occupati lesercito di Rabat ha di fatto imposto il coprifuoco, nel più assoluto silenzio dei caschi blu.

Il 29 febbraio ad Agadir la manifestazione di studenti sahrawi della locale Università è stata repressa con decine di feriti e di arresti. Gli studenti protestavano in particolare contro la detenzione di tre sahrawi accusati di "spionaggio" nei confronti del Fronte Polisario, che si batte per lindipendenza del Sahara Occidentale. I tre sono detenuti nella prigione di Agadir da dicembre e dal 22 febbraio hanno iniziato uno sciopero della fame; nelle settimane precedenti diversi campus universitari, a Rabat, Marrakech e la stessa Agadir, in Marocco hanno visto gli studenti sahrawi mobilitarsi per la loro liberazione.

Il primo marzo a Smara, nei territori occupati, una manifestazione di studenti sahrawi, cui si è unito un migliaio di persone è stata brutalmente repressa dallesercito marocchino; gli scontri sono durati una decina di ore e si sono conclusi con arresti e numerosi feriti, 56 sahrawi e 13 agenti marocchini. La città è stata poi di fatto occupata e sottoposta a coprifuoco da parte dellesercito di occupazione.

Unanaloga manifestazione ad El Aiun il 4 marzo è sta dispersa con numerosi feriti e arresti, dopo che la gente aveva sventolato le bandiere della Rasd, la repubblica indipendente che il Polisario ha proclamato nel 1976. Durante la notte tra il 4 e 5 sono continuati i lanci di pietre contro le truppe di occupazione. Nelle due città sahrawi è stato imposto il coprifuoco e uno schieramento massiccio dellesercito. Le autorità marocchine hanno dapprima smentito le notizie riprese dalle agenzie e dai quotidiani stranieri, poi hanno precisato che le manifestazioni erano "non autorizzate", e negano ora vi siano ancora degli arrestati nelle loro mani

Va ricordato che nel Sahara Occidentale è presente dal 1991una missione di pace dellOnu (Minurso), cui partecipa anche un contingente italiano. I caschi blu hanno lo scopo di far osservare un cessate il fuoco e di organizzare un referendum di autodeterminazione. Stupisce che la Minurso abbia osservato finora il più assoluto silenzio da quando la protesta popolare è esplosa dal settembre scorso. Sono in molti ad immaginare uno scenario come quello che si è prodotto a Timor Est prima, durante e dopo il referendum di autodeterminazione, peraltro con una differenza decisiva: il Marocco sta facendo di tutto per ostacolare il voto. Le stesse Nazioni Unite ne hanno preso atto, non solo non si parla più della scadenza prevista per luglio, ma nessuna data è stata più fissata. Si tratta di uninammissibile rinuncia, che rischia di insanguinare con la ripresa della guerra questa parte del Maghreb.


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