Lettera al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite de l'associazione El Ouali Bologna per la Libertò del Sahara Occidentale

23.07.02

- Rilevato con preoccupazione che, a tutt‚oggi, il Referendum fissato dalle Nazioni Unite il 7 dicembre 1998 non ha ancora avuto luogo e che, come risulta dalla Risoluzione adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 19 febbraio 2002, tale rinvio è stato causato dagliostacoli frapposti dal Regno del Marocco rispetto alla questione degliiscritti alle liste dei votanti del Referendum di autodeterminazione del popolo Sahrawi;

L'associazione El Ouali Bologna per la Libertò del Sahara Occidentale

- Rilevato che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con larisoluzione del 19 febbraio 2002 ha proposto quattro possibilialternative per la soluzione pacifica del problema del Saharaoccidentale e che, successivamente, ha prorogato la Missione delleNazioni Unite per il Referendum neo Sahara occidentale (MINURSO) fino al30 aprile 2002, manifestando con ciò la netta volontà di volerproseguire nella realizzazione degli accordi sottoscritti dal Regno delMarocco e Fronte Polisario a Houston,nel settembre 1997, sotto l‚egidadelle Nazioni Unite;

- Constatato il grave tentativo operato nel Consiglio di Sicurezzadell‚ONU da parte di USA e Francia, di abbandonare le previsioni delpiano di pace del 1997 a sostegno della cosiddetta "terza via" e conforti limiti al mandato della MINURSO;

INVITA IL IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU

a proseguire e rafforzare il sostegno al Piano di pace e all‚attuazionedel Referendum entro tempi brevissimi;

L'associazione El Ouali Bologna per la Libertò del SaharaOccidentale ritiene che non sia accettabile nessuna eventuale soluzionealternativa, che non sia condivisa dalle parti nel rispetto del dirittointernazionale;

L'associazione El Ouali Bologna per la Libertò del Sahara Occidentale chiede al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il rispetto delle risoluzioni finora adottate e un rinnovato impegno per rompere la situazione di stallo, in cui si trova il processo di pace, abbandonando la proposta di USA e Francia a sostegno della cosiddetta "terza via" in modo da evitare l‚esplodere di un inevitabile conflitto che potrebbe coinvolgere paesi limitrofi quali Algeria e Mauritania, in primo luogo mediante la proroga del mandato MINURSO;

a vigilare sul rispetto dei diritti umani nel Sahara occidentale e nei confronti della popolazione Sahrawi, che non ha potuto raggiungere i campi profughi algerini;

L'associazione El Ouali Bologna per la Libertò del Sahara Occidentale
Il presidente Giordano Molinazzi


Alcuni ODG approvati dai comuni della provincia
Provincia di Bologna
Il Consiglio Provinciale di Bologna

Richiamato il proprio ordine del giorno del 10 aprile 2001

Rileva con preoccupazione come gli ultimi avvenimenti relativi al processo di autodeterminazione del Sahara occidentale confermino una situazione di stallo con rischi reali di apertura di un nuovo focolaio di guerra nella regione

Ritiene che l'applicazione integrale del Piano di pace delle Nazioni Unite sia l'unica soluzione capace di garantire stabilità a tutto il Magreb come conferma del resto la conclusione positiva, sotto l'egida della comunità internazionale, della crisi di Timor Est, altro esempio di conflitto in seguito a decolonizzazione

Giudica positiva l'azione compiuta dalla Minurso e dalle Nazioni Unite per garantire il processo di pace approvato dalle due parti 11 anni fa e per identificare i votanti ammessi al referendum per l'autodeterminazione indetto nel 1998 e mai svolto per la non accettazione da parte del Marocco delle liste degli aventi diritto al voto

Invita il Governo italiano, la Comunità europea

A richiedere e sostenere ogni sforzo delle Nazioni Unite per giungere allo svolgimento del referendum per l'autodeterminazione e comunque ad una soluzione condivisa da entrambe le parti e contemporaneamente rispettosa del diritto internazionale

A vigilare sul rispetto dei diritto dei diritti umani nel territorio conteso del Sahara Occidentale

A richiedere alle parti il rilascio dei prigionieri di guerra ad entrambe le parti come previsto dal piano di pace delle Nazioni Unite

Ad aumentare gli aiuti umanitari destinati al popolo Saharawi che vive nei campi profughi di Tindouf

Impegna l'amministrazione provinciale a confermare il proprio impegno umanitario ed il sostegno ai bambini ospitati in Italia nel periodo estivo


Casalecchio

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO AD UNANIMITA' NELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 18 LUGLIO 2002

Il Consiglio Comunale di Casalecchio di Reno

Richiamato il proprio ordine del giorno del 05.07.2001;

Rileva

con preoccupazione come gli ultimi avvenimenti relativi al processo di autodeterminazione del Sahara occidentale confermino una situazione di stallo con rischi reali di apertura di un nuovo focolaio di guerra nella regione;

Ritiene

che l'applicazione integrale del Piano di pace della Nazioni Unite sia l'unica soluzione capace di garantire stabilità a tutto il Magreb come conferma del resto la conclusione positiva, sotto l'egida della comunità internazionale, della crisi di Timor Est, altro esempio di conflitto in seguito a decolonizzazione;

Giudica

positiva l'azione compiuta dalla Minurso e dalle Nazioni Unite per garantire il processo di pace approvato dalle due parti 11 anni fa e per identificare i votanti ammessi al referendum per l'autodeterminazione indetto nel 1998 e mai svolto per la non accettazione da parte del Marocco delle liste degli aventi diritto al voto;Invita il Governo Italiano, la Comunità Europea

A richiedere e sostenere ogni sforzo delle Nazioni Unite per giungere allo svolgimento del referendum per l'autodeterminazione e comunque ad una soluzione condivisa da entrambe le parti e contemporaneamente rispettosa del diritto internazionale;

a vigilare sul rispetto dei diritti umani nel territorio conteso del Sahara Occidentale;

a richiedere alle parti il rilascio dei prigionieri di guerra ad entrambi le parti come previsto dal piano di pace delle Nazioni Unite;

ad aumentare gli aiuti umanitari, attraverso il coinvolgimento della Comunità Internazionale, destinati al popolo Saharawi che vive nei campi profughi di Tindouf;

Invita nuovamente la Giunta

A farsi interprete presso le autorità marocchine a Bologna di questo ordine del giorno.


Cattolica

Oggetto: Ordine del giorno per il sostegno del piano di pace e per l'attuazione del referendum di autodeterminazione del popolo Saharawi.

(Approvato all'unanimità nel Consiglio Comunale del 1° luglio 2002)

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CATTOLICA

R I L E V A T O

con preoccupazione che, a tutt'oggi, il Referendum fissato dalle Nazioni Unite il 7 dicembre 1998 non ha ancora avuto luogo e che, come risulta dalla Risoluzione adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 19 febbraio 2002, tale rinvio è stato causato dagli ostacoli frapposti dal Regno del Marocco rispetto alla questione degli iscritti alle liste dei votanti del Referendum di autodeterminazione del popolo Saharawi;

RILEVATO ALTRESI'

che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con la risoluzione del 19 febbraio 2002 ha proposto quattro possibili alternative per la soluzione pacifica del problema del Sahara Occidentale e che, successivamente, ha prorogato la Missione delle Nazioni Unite per il Referendum neo Sahara Occidentale (MINURSO) fino al 31 luglio 2002, manifestando con ciò la netta volontà di voler proseguire nella realizzazione degli accordi sottoscritti dal Regno del Marocco e Fronte Polisario a Houston, nel settembre 1997, sotto l'egida delle Nazioni Unite;

C O N S T A T A T O

il grave tentativo operato nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU da parte di USA e Francia, di abbandonare le previsioni del piano di pace del 1997 a sostegno della cosiddetta "terza via" e con forti limiti al mandato della MINURSO;

P R E S O A T T O

della Risoluzione adottata in data 11 giugno 2002 dalla Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati, che di seguito si riporta:

"La III^ Commissione,

Richiamando le precedenti risoluzioni parlamentari, ed in particolare la n. 7-00791 del 9 marzo 2000;

Visti gli ultimi avvenimenti relativi al processo di autodeterminazione del Sahara Occidentale;

Considerate le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1292 del 29 febbraio 2000, n. 1359 del 29 giugno 2001 e n. 1394 del 27 febbraio 2002;

Ritenendo che l'applicazione integrale del piano di pace delle Nazioni Unite sia l'unica soluzione capace di garantire la stabilità di tutto il Magreb;

Giudicando positivamente gli sforzi sostenuti dalla MINURSO o più in generale dalle Nazioni Unite per garantire il processo di pace e per identificare i votanti ammessi al referendum;

Impegna il Governo:

a richiedere e sostenere ogni sforzo ed iniziativa delle Nazioni Unite al fine di giungere allo svolgimento del referendum e comunque ad una soluzione che sia condivisa dalle parti e rispettosa del diritto internazionale;

a vigilare nel rispetto dei diritti umani nei territori contesi del Sahara Occidentale;

ad aumentare gli aiuti umanitari destinati ai profughi Saharawi, in particolare in materia di sanità, alimentazione ed istruzione;

a richiedere alle parti ed a sostenere ogni iniziativa tesa ad ottenere il rilascio, da ambo le parti, dei prigionieri di guerra, come previsto dal piano di pace delle Nazioni Unite."

INVITA IL GOVERNO ITALIANO E L'UNIONE EUROPEA

- A PROSEGUIRE E RAFFORZARE il sostegno al Piano di pace e all'attuazione del Referendum entro tempi brevissimi;

- A DICHIARARE che non è accettabile per l'Italia e per l'Unione Europea nessuna eventuale soluzione alternativa, che non sia condivisa dalle parti nel rispetto del diritto internazionale;

- A CHIEDERE al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il rispetto delle risoluzioni finora adottate e un rinnovato impegno per rompere la situazione di stallo, in cui si trova il processo di pace, abbandonando la proposta di USA e Francia a sostegno della cosiddetta "terza via" in modo da evitare l'esplodere di un inevitabile conflitto che potrebbe coinvolgere paesi limitrofi quali Algeria e Mauritania, in primo luogo mediante la proroga del mandato MINURSO;

- A VIGILARE sul rispetto dei diritti umani nel Sahara Occidentale e nei confronti della popolazione Saharawi, che non ha potuto raggiungere i campi profughi algerini;

- AD OPERARE affinchè si giunga all'immediato rilascio, senza condizioni, di tutti i prigionieri di guerra da ambo le parti, come previsto dal Piano di pace delle Nazioni Unite.


Comunedi Porretta Terme

Il consiglio comunale di Porretta Terme approva all'unanimità il seguente ODG

OGGETTO: Ordine del giorno per il sostegno del piano di pace e per l'attuazione del referendum di autodeterminazione del popolo Sahrawi.

- Rilevato con preoccupazione che, a tutt'oggi, il Referendum fissato dalle Nazioni Unite il 7 dicembre 1998 non ha ancora avuto luogo e che, come risulta dalla Risoluzione adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 19 febbraio 2002, tale rinvio è stato causato dagli ostacoli frapposti dal Regno del Marocco rispetto alla questione degli iscritti alle liste dei votanti del Referendum di autodeterminazione del popolo Sahrawi;

- Rilevato che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con la risoluzione del 19 febbraio 2002 ha proposto quattro possibili alternative per la soluzione pacifica del problema del Sahara occidentale e che, successivamente, ha prorogato la Missione delle Nazioni Unite per il Referendum neo Sahara occidentale (MINURSO) fino al 30 aprile 2002, manifestando con ciò la netta volontà di voler proseguire nella realizzazione degli accordi sottoscritti dal Regno del Marocco e Fronte Polisario a Houston,nel settembre 1997, sotto l'egida delle Nazioni Unite;

- Constatato il grave tentativo operato nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU da parte di USA e Francia, di abbandonare le previsioni del piano di pace del 1997 a sostegno della cosiddetta "terza via" e con forti limiti al mandato della MINURSO;

INVITA IL GOVERNO ITALIANO E L'UNIONE EUROPEA

a proseguire e rafforzare il sostegno al Piano di pace e all'attuazione del Referendum entro tempi brevissimi;

a dichiarare che non è accettabile per l'Italia e per l'Unione Europea nessuna eventuale soluzione alternativa, che non sia condivisa dalle parti nel rispetto del diritto internazionale;

a chiedere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il rispetto delle risoluzioni finora adottate e un rinnovato impegno per rompere la situazione di stallo, in cui si trova il processo di pace, abbandonando la proposta di USA e Francia a sostegno della cosiddetta "terza via" in modo da evitare l'esplodere di un inevitabile conflitto che potrebbe coinvolgere paesi limitrofi quali Algeria e Mauritania, in primo luogo mediante la proroga del mandato MINURSO;

a vigilare sul rispetto dei diritti umani nel Sahara occidentale e nei confronti della popolazione Sahrawi, che non ha potuto raggiungere i campi profughi algerini;

ad operare affinché si giunga all'immediato rilascio, senza condizioni di tutti i prigionieri di guerra da ambo le parti, come previsto dal Piano di pace delle Nazioni Unite.


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